Il Disturbo primario di linguaggio DPL

Il disturbo primario del linguaggio (DPL) è un disturbo del neuro-sviluppo frequente in età prescolare e consiste nella difficoltà da parte del bambino ad acquisire la lingua a cui è esposto.
Si parla di disturbo primario poiché non è associato o derivante da altri disturbi e tende a presentarsi insieme ad altre vulnerabilità.

I dati epidemiologici più recenti indicano un disturbo primario del linguaggio nel 7% circa dei bambini, con prevalenza per il genere maschile.

È possibile effettuare la diagnosi a partire dai 4 anni d’età. Prima di questo periodo si parla di late talkers o parlatori tardivi, cioè bambini che a 24 mesi hanno un vocabolario espressivo inferiore o uguale al 10° mese, oppure a 30 mesi manifestano assenza di linguaggio combinatorio.

Ai fini diagnostici e riabilitativi è importante valutare vari aspetti del linguaggio:

  • la forma: elaborazione fonetica, fonologica, morfo-sintattica;
  • il contenuto: l’elaborazione semantico-lessicale;
  • l’uso: l’elaborazione pragmatica e discorsiva.

Ciascuna di esse può essere valutata sia in produzione, cioè nel linguaggio espressivo, sia in comprensione, ovvero il linguaggio recettivo.

I disturbi di linguaggio non costituiscono una categoria omogenea: in alcuni casi, infatti, si limita alla difficoltà nella produzione linguistica, mentre nei casi più gravi si può estendere alla comprensione stessa del linguaggio.

Percorso terapeutico

Colloquio
gratuito

Valutazione

Terapia

Follow up

Condividi

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin
Condividi su pinterest
Condividi su email

Colloquio gratuito

È possibile richiedere un primo colloquio gratuito su iniziativa dei genitori, su richiesta del pediatra o delle insegnanti.
Il primo colloquio è un momento conoscitivo con il genitore utile a raccogliere informazioni rilevanti sulla storia clinica del bambino/ragazzo e sulle criticità che hanno spinto a richiedere questo primo incontro, porre dubbi e fare domande.
Questa fase aiuta a identificare l’eventuale problema e fornisce un primo orientamento per impostare la successiva fase di valutazione.

Valutazione combinata

L’iter valutativo è caratterizzato da una serie di incontri durante i quali vengono raccolte informazioni e somministrati test e questionari utili a indagare il funzionamento cognitivo e neuropsicologico; le prestazioni negli apprendimenti; gli aspetti emotivi e comportamentali del bambino/ragazzo.
Gli incontri possono coinvolgere vari specialisti: neuropsichiatra infantile, psicologo-psicoterapeuta, logopedista, neuro-psicomotricista. Lavorando ciascuno nella propria professionalità, in équipe giungono a una visione globale e complessiva del funzionamento dell’individuo, delle difficoltà e dei punti di forza.
A conclusione del percorso diagnostico viene redatta la relazione che sintetizza quanto emerso, con indicazione delle proposte di intervento ritenute più opportune.

Terapia

Sulla base delle specifiche necessità emerse in fase di valutazione, viene proposto un intervento individualizzato sulla persona, con la l’indicazione di modalità, tempi e obiettivi a breve, medio e lungo termine.

Follow up

Al termine della terapia, sono previsti degli incontri per monitorare l’andamento del quadro clinico nel corso del tempo.