I Disturbi dello Spettro Autistico

Cos’è l’autismo

L’Autismo e i Disturbi dello Spettro Autistico sono disturbi del neuro sviluppo caratterizzati dalla presenza di:

  1. persistenti difficoltà nella comunicazione e nell’interazione sociale;
  2. schemi di comportamento e interessi ristretti e ripetitivi.

I sintomi sono l’espressione di  un funzionamento mentale atipico, si manifestano fin dai primissimi anni di vita e sono legati a un’anomala maturazione cerebrale che insorge e si sviluppa biologicamente in epoca fetale, molto prima della nascita del bambino.

Cosa vuol dire spettro autistico?

Sebbene vi siano caratteristiche comportamentali ricorrenti nei bambini con autismo, come la tendenza a chiudersi in se stessi (nel proprio mondo) e la difficoltà nel relazionarsi con gli altri, i sintomi presentati sono molto variabili, diversi da bambino a bambino.

Pertanto, non si può pertanto parlare di un’unica forma dello stesso disturbo, ma di uno “spettro” al cui interno vi sono molte differenze sintomatologiche individuali: è possibile riscontrare forme lievi, compatibili con una vita adulta autonoma, e quadri più complessi associati a un deficit cognitivo marcato.

Segni e sintomi dell’autismo

Oltre a manifestare difficoltà nel relazionarsi con gli altri, i bambini che rientrano nello spettro autistico hanno anche difficoltà nell’utilizzo della comunicazione verbale e non verbale e presentano un ristretto numero di interessi – spesso bizzarri – e comportamenti ripetitivi che non hanno un fine specifico. Inoltre, possono incontrare difficoltà nel regolare le proprie emozioni, con frequenti crisi di pianto,di rabbia o riso, manifestate in modo inadeguato rispetto alla loro età.

Ricordando l’estrema variabilità dei sintomi presentati, è possibile analizzare le caratteristiche comportamentali del bambino autistico suddividendole nelle tre aree di sviluppo  di interesse:

L’interazione sociale reciproca

Si va dalla totale mancanza di consapevolezza delle altre persone all’utilizzo di approcci relazionali bizzarri.

Alcuni bambini possono essere prevalentemente Isolati o passivi, spesso manifestano difficoltà nell’utilizzo del contatto oculare, in termini di assenza della condivisione di sguardo, della triangolazione, o in termini di difficoltà nel sostenere lo sguardo dell’adulto in modo prolungato e ben modulato durante lo scambio relazionale. Spesso non manifestano attenzione condivisa e possono non essere interessati all’altro e alla relazione e avere difficoltà nell’iniziativa sociale, oppure faticano a capire che gli altri possono avere pensieri e sentimenti diversi dai propri e vedere le cose secondo la prospettiva altrui.

La comunicazione

I sintomi legati alle capacità di comunicazione sono anch’essi molto variabili.
Può essere presente un ritardo nello sviluppo del linguaggio oppure l’assenza completa della comunicazione verbale.

È presente difficoltà nella comprensione e deficit nella comunicazione non verbale e nell’utilizzo dei gesti a valenza comunicativa.

Il bambino non risponde al suo nome quando viene chiamato dal genitore, non sa nominare e non sa utilizzare il gesto indicativo per richiedere un oggetto o mostrare le proprio preferenze ad un’altra persona e spesso utilizza la mano dell’adulto per ottenere il gioco desiderato.

Se il linguaggio verbale è presente può essere ecolalico, cioè vi è la tendenza a ripetere in modo automatico quanto appena ascoltato. Il bambino può avere difficoltà nel modulare il tono della voce – monotonia – e la prosodia nell’eloquio, cioè non riesce ad adattare il lessico e lo stile della conversazione in base al contesto. Infine, possono esserci scarse abilità di imitazione.

Comportamenti e interessi

Tra i comportamenti ripetitivi che non hanno un fine specifico e che spesso vengono osservati  nei bambini con autismo ci sono le stereotipie:

  • oscillare o dondolare con il corpo
  • sfarfallio delle mani
  • la tendenza a camminare sulla punta dei piedi
  • l’inseguimento visivo di luci
  • la ripetizione costantemente di vocalizzi e di alcune parole o frasi ascoltate nei cartoni animati
  • l’allineamento degli oggetti

Alcuni bambini manifestano un interesse prevalente e ristretto, spesso inusuale, verso alcuni oggetti, alcune attività o alcuni argomenti. Possono sviluppare delle vere e proprie routine comportamentali quotidiane e ogni piccolo cambiamento può provocare comportamenti aggressivi o intense reazioni emotive.

Alcuni bambini manifestano un’elevata sensibilità agli stimoli sensoriali uditivi, visivi, tattili o cinestesici, cioè legati alla percezione del proprio corpo nello spazio. Possono ricercare queste stimolazioni da cui sono particolarmente attratti, oppure essere infastiditi o preoccupati in modo inusuale da alcuni stimoli.

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Colloquio gratuito

È possibile richiedere un primo colloquio gratuito su iniziativa dei genitori, su richiesta del pediatra o delle insegnanti.
Il primo colloquio è un momento conoscitivo con il genitore utile a raccogliere informazioni rilevanti sulla storia clinica del bambino/ragazzo e sulle criticità che hanno spinto a richiedere questo primo incontro, porre dubbi e fare domande.
Questa fase aiuta a identificare l’eventuale problema e fornisce un primo orientamento per impostare la successiva fase di valutazione.

Valutazione combinata

L’iter valutativo è caratterizzato da una serie di incontri durante i quali vengono raccolte informazioni e somministrati test e questionari utili a indagare il funzionamento cognitivo e neuropsicologico; le prestazioni negli apprendimenti; gli aspetti emotivi e comportamentali del bambino/ragazzo.
Gli incontri possono coinvolgere vari specialisti: neuropsichiatra infantile, psicologo-psicoterapeuta, logopedista, neuro-psicomotricista. Lavorando ciascuno nella propria professionalità, in équipe giungono a una visione globale e complessiva del funzionamento dell’individuo, delle difficoltà e dei punti di forza.
A conclusione del percorso diagnostico viene redatta la relazione che sintetizza quanto emerso, con indicazione delle proposte di intervento ritenute più opportune.

Terapia

Sulla base delle specifiche necessità emerse in fase di valutazione, viene proposto un intervento individualizzato sulla persona, con la l’indicazione di modalità, tempi e obiettivi a breve, medio e lungo termine.

Follow up

Al termine della terapia, sono previsti degli incontri per monitorare l’andamento del quadro clinico nel corso del tempo.