Psicoterapia dell’età evolutiva

età-evolutiva

Chi è lo psicoterapeuta

Lo psicoterapeuta è un professionista laureato in psicologia o medicina, abilitato a svolgere attività di psicoterapia dopo aver frequentato una scuola di specializzazione di quattro anni. Si occupa di:

  • disturbi del comportamento (ADHD, disturbo oppositivo provocatorio, disturbo della condotta, discontrollo degli impulsi);
  • disturbi emotivo-relazionali (disturbi della sfera emozionale, ansia e preoccupazioni generalizzate, ansia da separazione, fobia scolare, depressione infantile);
  • disturbo ossessivo-compulsivo;
  • disturbi della personalità;
  • disturbi del comportamento alimentare (in equipe con nutrizionista);
  • dipendenze.

Cosa fa lo psicoterapeuta dell’età evolutiva

Lo Psicoterapeuta compie inizialmente un’accurata indagine del funzionamento del bambino, cioè di come sono interconnessi i suoi pensieri e le sue emozioni, e di come questi influenzino i suoi comportamenti. Successivamente il professionista condivide con la famiglia una “fotografia” del bambino, proponendo un percorso terapeutico ritagliato sulle sue caratteristiche individuali.

L’intervento cognitivo-comportamentale applicato in età evolutiva è un tipo di intervento breve, basato e strutturato e su un principio: pensiero, emozione e comportamento sono tre aspetti del funzionamento dell’individuo che interagiscono in continuazione e si influenzano reciprocamente.

Cambiare le emozioni disfunzionali in modo diretto è molto difficile, quindi l’intervento cognitivo-comportamentale aiuta il bambino a cambiare i modi di pensare e di agire associati a queste emozioni.

L’efficacia dell’intervento cognitivo-comportamentale nell’aiutare bambini e adolescenti a superare disturbi emotivi caratterizzati da ansia e depressione è stata provata da numerosi studi controllati.

In questi ultimi due decenni la prospettiva cognitivo-comportamentale applicata all’età evolutiva ha avuto una certa diffusione anche nel nostro Paese:

  • si è dimostrata efficace in una vasta gamma di disturbi psicologici del bambino e dell’adolescente;
  • è saldamente ancorata alla ricerca scientifica, per cui i suoi metodi vengono continuamente sottoposti a verifica;
  • è in continuo perfezionamento;
  • è efficiente, in quanto giunge alla soluzione di buona parte dei disturbi del bambino e dell’adolescente in un tempo relativamente breve.

Com’è strutturato un percorso di Psicoterapia?

Il percorso prevede inizialmente la valutazione delle difficoltà presentate dal bambino o dall’adolescente. Questo processo si chiama diagnosi ed è svolto attraverso il dialogo, i test, i questionari per i genitori e gli insegnanti: in questo modo vengono coinvolte tutte le parti importanti della vita del bambino.

Nel caso in cui vengano individuate sofferenze significative, oppure se il disagio ha un impatto significativo sulla vita familiare, scolastica e sociale, ha inizio la terapia. La terapia serve a ridurre i sintomi e curare il disagio attraverso strumenti quali il gioco, il disegno e il dialogo (quando l’età e le condizioni lo consentono).

Il lavoro terapeutico consiste nell’aiutare e sostenere il bambino (o l’adolescente) a osservare i suoi pensieri e riconoscere le proprie emozioni, con l’obiettivo di creare un legame tra gli aspetti cognitivi, emotivi ed i comportamenti.

Lo scopo più ampio è quello di comprendere i pensieri negativi, riconoscere le emozioni correlate ed i comportamenti successivi per instaurare un circuito positivo di conoscenza ed espressione di sé, riducendo la sintomatologia ed il malessere.

Dr.ssa Mirta Nardoni